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Cлово "MOLTO"


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1. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 10
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2. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 13
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3. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 3
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4. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 10
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5. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 2
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6. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 2
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7. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 4
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8. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 7
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9. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок)
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10. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 4
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11. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 16
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12. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 9
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13. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 5
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14. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 6
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15. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 7
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16. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 14
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17. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 8
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18. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 8
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19. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 6
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20. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 3
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21. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 17
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22. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 5
Входимость: 5. Размер: 23кб.
23. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 15
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24. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 11
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25. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 12
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26. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник)
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27. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 11
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28. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 13
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29. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 12
Входимость: 3. Размер: 32кб.
30. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 9
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31. Ответ "Русскому Вестнику"
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Примерный текст на первых найденных страницах

1. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 10
Входимость: 12. Размер: 32кб.
Часть текста: difficilmente sbagliano. Ma alla nonna, chi sa perché, avevano dato un appartamento così lussuoso da sembrare persino esagerato: quattro stanze arredate splendidamente, con il bagno, camere per i domestici, una stanzetta particolare per la cameriera eccetera eccetera... Effettivamente quelle stanze erano state occupate la settimana prima da non so quale "grande duchesse" il che, è naturale, veniva subito riferito ai nuovi ospiti per dare più valore all'appartamento. Portarono o, per meglio dire, spinsero la nonna per tutte le stanze, e lei le osservò con severa attenzione. Il capo cameriere, un uomo già anziano dalla testa pelata, la accompagnava con deferenza in questa prima visita. Non so per chi prendessero la nonna ma, a quanto pare, per una persona importante e, soprattutto, ricchissima. Nel registro scrissero subito: "Madame la Générale, princesse de Tarassevìtcheva" nonostante la nonna non sia mai stata principessa. La servitù, lo scompartimento riservato, quell'inutile montagna di cassette, valigie e persino i bauli arrivati insieme con la nonna, avevano probabilmente dato inizio al suo prestigio; e la poltrona, il tono, la voce imperiosa della vecchia, le sue domande stravaganti fatte con la più grande...
2. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 13
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Часть текста: la neve bagnata, che era caduta fino a quel momento addirittura a nugoli, a poco a poco cominciava a diradarsi, fino a cessare quasi del tutto. Il cielo cominciava a rasserenare, qua e là brillavano piccole stelle. Tutto però era fradicio, fangoso, umido e soffocante, specialmente per Goljadkin che, anche senza di ciò, stentava a tirare il fiato. Il suo cappotto zuppo d'acqua e diventato pesante lasciava penetrare in tutte le membra una tiepida, antipatica umidità e col proprio peso gli rompeva le gambe, già per conto loro molto indebolite. Una specie di brivido febbrile gli serpeggiava per tutto il corpo con un penetrante e acuto formicolìo; a causa dell'umidità si era riempito di un freddo sudore da malato, e così Goljadkin dimenticò, in questa situazione, di ripetere con la fermezza e la decisione a lui proprie la frase prediletta, cioè che quello, e tutto il resto, in qualsiasi modo probabilmente, anzi sicuramente, si sarebbe aggiustato per il meglio. "Del resto, tutto ciò, per ora, non ha alcuna importanza" aggiunse il nostro robusto eroe, che non si lasciava abbattere, asciugandosi...
3. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 3
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Часть текста: Il suo modo di fare con me non è cambiato. La stessa assoluta noncuranza nel trattarmi quando ci incontriamo, e perfino qualcosa di sprezzante e di astioso. In genere, lei non cerca di nascondere la sua avversione per me; lo vedo benissimo. Però non nasconde nemmeno che io le sono necessario e che, per qualche suo motivo, mi tiene buono. Tra di noi si sono stabiliti certi strani rapporti, sotto molti punti di vista per me incomprensibili, se si considera il suo orgoglio e la sua fierezza con tutti. Lei sa, per esempio, che io l'amo pazzamente, mi permette perfino di parlarle della mia passione e, naturalmente, in nessun altro modo potrebbe esprimere di più il suo disprezzo che con questo permesso di rivelarle senza ostacoli e senza divieti il mio sentimento. "Significa" pensa lei, "che stimo tanto poco i tuoi sentimenti che mi è proprio indifferente qualunque cosa tu dica e tu senta per me". Anche prima mi parlava molto dei suoi affari, ma non era mai stata completamente sincera. Non solo, ma nella sua noncuranza verso di me c'erano, per esempio, raffinatezze di questo genere: lei sapeva, mettiamo, che conoscevo una data circostanza della sua vita o che sapevo qualcosa che l'inquietava grandemente; lei stessa me ne raccontava persino alcuni particolari se aveva bisogno di servirsi di me per i suoi scopi, come uno schiavo o un galoppino; ma raccontava sempre e solo quel tanto che deve sapere una persona che serva per commissioni e se ancora non mi era nota l'intera concatenazione degli avvenimenti, pur vedendo come mi inquietavo e mi tormentavo per le sue pene e le sue preoccupazioni, non si sarebbe comunque...
4. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 10
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Часть текста: il suo letto di setole fatte a pezzetti. Passò tutta la notte in una specie di dormiveglia, girandosi da una parte e dall'altra, ora su un fianco ora sull'altro, esclamando, ansimando, prendendo sonno per un istante e dopo un istante svegliandosi di nuovo, e tutto ciò accompagnato da una strana angoscia, da confusi ricordi, da orrende visioni... in una parola, da tutto ciò che si può trovare di più sgradevole... Ora gli appariva davanti, immersa in una strana, misteriosa penombra, la figura di Andréj Filìppovic'; una figura asciutta, scontrosa, dallo sguardo freddo, crudele, con quel suo rimbrottare rigido e cortese... Ma, non appena Goljadkin cominciava ad avvicinarsi ad Andréj Filìppovic' per giustificarsi in certo qual modo ai suoi occhi, così e così, e dimostrargli che lui non era come lo dipingevano i suoi nemici, che, ecco, lui era questo e quello, e che anzi aveva, oltre alle comuni innate sue qualità, anche questo e quest'altro... ecco che appariva immediatamente la persona nota per le sue basse intenzioni e, con...
5. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 2
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Часть текста: e, infine, adornato di una importante decorazione, si trovava quel mattino nel suo studio, seduto nella sua accogliente poltrona, intento a sorbire il caffè portatogli da sua moglie in persona e a fumare un sigaro, mentre di tanto in tanto scriveva ricette per i suoi pazienti. Dopo aver prescritto l'ultima boccettina a un vecchietto affetto da emorroidi e accompagnato a una porta secondaria il vecchietto sofferente, Krestjàn Ivànovic' si rimise a sedere in attesa della visita successiva. Entrò Goljadkin. A quanto pareva, Krestjàn Ivànovic' non aspettava per niente, e tantomeno desiderava, vedersi davanti Goljadkin, perché rimase per un momento turbato e involontariamente il suo viso prese un'espressione strana e, direi anzi, malcontenta. Poiché, dal canto suo, e quasi sempre a sproposito, Goljadkin si perdeva d'animo e si smarriva quando gli succedeva di avvicinare qualcuno per i suoi piccoli affari privati, così anche in quel momento, non avendo preparato la prima frase che in casi simili costituiva per lui lo scoglio principale, si confuse parecchio, borbottò qualche parola - di scusa, con ogni probabilità - e, non sapendo poi che fare, prese una sedia e si mise a sedere. Ma,...
6. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 2
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Часть текста: cosa mi riusciva spiacevole; nonostante avessi ormai deciso di giocare, non volevo assolutamente farlo per gli altri. La cosa, anzi, mi sconcertava non poco, ed entrai nelle sale da giuoco con una sensazione molto fastidiosa. Fin dalla prima occhiata, niente là dentro mi piacque. Non posso soffrire la servilità dei "feuilletons" dei giornali di tutto il mondo, e soprattutto quella dei nostri giornali russi, nei quali quasi ogni primavera gli articolisti trattano due argomenti: innanzi tutto la straordinaria grandiosità e lo sfarzo delle sale da giuoco delle città sul Reno dove c'è la roulette, e in secondo luogo i mucchi d'oro che, a sentire loro, giacerebbero sui tavoli. E sì che non sono pagati per questo: scrivono queste cose così, con una disinteressata compiacenza. Nessuna grandiosità e nessuno sfarzo in queste sudicie sale; e, quanto all'oro, non solo non giace a mucchi sui tavoli, ma è tanto se lo si vede qualche volta comparire. Naturalmente può accadere nel corso della stagione che capiti qualche tipo originale, o un inglese o un qualche asiatico,...
7. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 4
Входимость: 9. Размер: 14кб.
Часть текста: (Italian, Игрок) Capitolo 4 Capitol o 4 Oggi è stata una giornata buffa, scandalosa, assurda. Ora sono le undici di notte. Sono seduto nella mia stanzetta e ripenso alle cose successe. E' cominciato così, che stamattina sono stato costretto ad andare alla roulette a giocare per Polina Aleksàndrovna. Presi i suoi centosessanta federici ma a due condizioni: prima, che non avrei giocato a mezzo con lei, cioè, se avessi vinto, non mi sarei preso niente; seconda, che questa sera Polina mi avrebbe spiegato perché aveva così bisogno di vincere e quanto precisamente le serviva. A ogni modo, però, non posso credere che sia soltanto per il denaro. E' evidente che il denaro le è indispensabile, e al più presto possibile, per qualche scopo particolare. Mi ha promesso di spiegarmelo, e sono andato. Nelle sale da giuoco c'era una folla spaventosa. Che gente sfrontata, e come sono tutti avidi! Mi intrufolai tra la folla e mi sistemai proprio vicino al croupier; quindi cominciai un timido inizio di giuoco, puntando soltanto due o tre monete. Intanto osservavo e notavo; mi sembrava che il calcolo in se stesso servisse molto poco e non avesse affatto quell'importanza che molti giocatori gli attribuiscono. Essi se ne stanno seduti davanti a foglietti di carta rigata, segnano i colpi, contano, deducono le probabilità, fanno calcoli e infine puntano e perdono come noi, semplici mortali, che giochiamo senza calcoli. In compenso ho tratto una conclusione che mi sembra giusta: realmente, nel susseguirsi delle probabilità favorevoli c'è, se non un sistema, un certo quale ordine, il che è, naturalmente, molto strano. Succede, per esempio, che dopo i dodici numeri di mezzo, escano fuori gli ultimi dodici; per due volte, mettiamo, la pallina cade su questi ultimi dodici per poi passare sui primi dodici. Dopo essere caduta sui primi dodici, passa di nuovo sui dodici di centro, cade tre o...
8. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 7
Входимость: 9. Размер: 17кб.
Часть текста: particolari motivi per non risparmiarlo. In una parola, lo odiavo. La sua comparsa mi sorprese moltissimo. Subito capii che qualcosa stava bollendo in pentola. Egli entrò con un'aria molto cortese e mi fece un complimento a proposito della mia stanza. Vedendo che avevo il cappello in mano si informò se veramente uscissi a passeggio così di buon'ora. Quando seppe che stavo per andare da mister Astley per un affare, rifletté, capì e il suo viso prese un'espressione molto preoccupata. De-Grieux era come tutti i francesi, cioè allegro e gentile quando serviva e gli conveniva, ma insopportabilmente noioso quando mancava la necessità di essere allegro e cortese. Il francese è raramente cortese per natura; lo è sempre, come a comando, per calcolo. Se, per esempio, vede la necessità di essere bizzarro, originale, un po' fuori del comune, la sua fantasia è la più sciocca e innaturale, fatta di forme prestabilite e già da lungo tempo diventate banali. Allo stato naturale il francese è invece un insieme di qualità più borghesi, meschine e comuni: in una parola è l'essere più noioso del mondo. Secondo me, soltanto i novellini e in particolar modo le signorine russe si lasciano incantare dai Francesi. Ma a ogni persona perbene è subito evidente e intollerabile quel burocratismo di forme prestabilite di gentilezza, di disinvoltura e di allegria da...
9. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок)
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Часть текста: che da qualche parte erano riusciti a procurarsi del denaro. Ebbi addirittura l'impressione che il generale mi guardasse con un certo imbarazzo. Màrja Filìppovna, indaffaratissima, mi liquidò con poche parole; prese, però, il denaro, lo contò e ascoltò il mio rapporto. A pranzo erano attesi Mezentzòv, il francesino e un inglese; come sempre, quando c'era denaro, subito inviti a pranzo: secondo l'uso moscovita. Polina Aleksàndrovna, vedendomi, mi chiese come mai fossi rimasto assente tanto a lungo. Ma non aspettò nemmeno la risposta e se ne andò. Si capisce, l'aveva fatto apposta. Però dovevo parlarle a ogni costo. Molte cose si erano accumulate. Mi era stata assegnata una piccola stanza, al quarto piano dell'albergo: si sa qui che io appartengo al "seguito del generale". Da ogni cosa si capisce che essi sono riusciti a dare nell'occhio. Qui il generale è creduto un ricchissimo magnate russo. Ancora prima di pranzo, ha fatto in tempo, tra gli altri incarichi, a darmi due biglietti da mille franchi da cambiare, la qual cosa feci alla segreteria dell'albergo. Ora ci riterranno dei milionari, almeno per una settimana. Volevo prendere Misha e Nàdja e portarli a fare una passeggiata, ma sulla scala mi chiamarono per conto del generale: si degnava di informarsi su dove avrei portato...
10. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 4
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Часть текста: convito di Baldassarre che a un pranzo, che rievocava un qualcosa di babilonese quanto a splendore, lusso e decoro, con profusione di champagne Cliquot, di ostriche e di frutta provenienti dai negozi di Elessev e di Miljutin, con ogni specie di ben nutriti vitellini e con tanto di "tabella dei ranghi" (1) dei funzionari in vista; questo festoso giorno, celebrato con un così grandioso pranzo, si concluse con un brillantissimo ballo, un piccolo ballo di famiglia tra intimi, ballo brillantissimo tuttavia per il buon gusto, l'eleganza e il decoro. Certo, io sono perfettamente d'accordo nel dire che balli di questo genere se ne vedono, sì, ma molto di rado. Serate danzanti come quelle, più simili a feste di famiglia che a balli veri e propri, possono svolgersi solo in case come, per esempio, la casa del consigliere di stato Bernadeiev. Dirò di più: ho perfino dei seri dubbi che in casa dei consiglieri di stato si possano dare simili balli. Oh, se io fossi poeta! Poeta naturalmente dell'altezza di un Omero o di un Puskin, perché con un ingegno meno elevato è impossibile farsi avanti... Se fossi poeta, dicevo, non mancherei di descrivervi, o lettori, con scintillante cromatismo e con ampie pennellate, tutto il susseguirsi degli avvenimenti di questa solenne giornata. Ma no, nel mio poema prenderei le mosse dal pranzo e in particolare mi attarderei su quell'attimo, meraviglioso e nello stesso tempo solenne, in cui fu alzata la prima coppa per brindare...