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Cлово "GRANDE"

Часть текста: nada. Estoy vestido como un dandy; esto es un primer punto. El "francés consciente y lleno de gusto" que me recomendaba un día Versilov me ha hecho todo un traje, e incluso ha sido ya superado: tengo ahora otros sastres, de rango superior, de primerísima clase, y hasta tengo cuenta en casa de ellos. Tengo también una cuenta en un restaurante selecto, pero allí me da todavía un poco de miedo y, en cuanto tengo dinero, en seguida pago, aunque sepa que eso es de mal gusto y que así me comprometo. Junto al Nevski, estoy en las mejores relaciones con un peluquero francés, y cuando me hago cortar el pelo en su casa, él me cuenta anécdotas. Y, lo confieso, me ejercito con él en hablar francés. Conozco la lengua, y hasta bastante decentemente, pero en la buena sociedad siento siempre alguna timidez al arriesgarme; además mi acento debe de estar bastante alejado del acento parisiense. Tengo también a Matvei, el cochero, el buen servidor, que está a mis órdenes cuando lo llamo. Hay un potro bayo claro (no me gustan los caballos grises). Hay sin embargo ciertas cosas que no marchan bien... Es el l5 de noviembre. El invierno está instalado desde hace tres días, y tengo todavía mi vieja pelliza, de tejón, un regalo de Versilov: de venderlo me darían bien veinticinco rublos. Tengo que encargarme una nueva, y mis bolsillos están vacíos. Además es preciso desde ahora mismo reunir el dinero para esta tarde, y esto a toda costa; de lo contrario, "soy un desgraciado, estoy perdido"; éstas son mis propias expresiones de entonces. Oh, qué miseria! Y de dónde han venido de pronto esos billetes de mil,, esos trotones, y los Borel? (80). Cómo he podido olvidar así todo, cambiar hasta este punto?Qué...

2. Dostoevsky. El adolecente (Spanish. Подросток). Tercera parte. Capítulo III

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Часть текста: creerlo. Conviene más que esto resalte más tarde por los hechos. Mientras tanto, diré solamente esto: que el lector se acuerde de un alma de araña (118). Y de esto, de la habitación desde la que quería abandonarlos y, con ellos, al mundo entero, en nombre de "la belleza". El anhelo de belleza estaba en su colmo, eso era una gran verdad, pero la forma en que pudo aliarse con otros anhelos, y cuáles!, es para mí un misterio. Eso siempre ha sido un misterio, y mil veces me he asombrado de esta facultad que tiene el hombre (y, creo, por excelencia el hombre ruso) de mecer su corazón a una altura sublime y junto a la peor bajeza, y siempre con una absoluta sinceridad. Sobre si esta famosa amplitud de espíritu del ruso, que lo conducirá lejos, es eso, amplitud de espíritu, o si es sencillamente bajeza, la cuestión queda sin dilucidar. Pero dejemos esto. De una manera o de otra, se produjo una calma. Yo había comprendido que era preciso a toda costa volver a estar sano y lo más pronto posible, para comenzar lo más...

3. Dostoevsky. Il giocatore (Italian, Игрок). Capitolo 10

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Часть текста: state occupate la settimana prima da non so quale "grande duchesse" il che, è naturale, veniva subito riferito ai nuovi ospiti per dare più valore all'appartamento. Portarono o, per meglio dire, spinsero la nonna per tutte le stanze, e lei le osservò con severa attenzione. Il capo cameriere, un uomo già anziano dalla testa pelata, la accompagnava con deferenza in questa prima visita. Non so per chi prendessero la nonna ma, a quanto pare, per una persona importante e, soprattutto, ricchissima. Nel registro scrissero subito: "Madame la Générale, princesse de Tarassevìtcheva" nonostante la nonna non sia mai stata principessa. La servitù, lo scompartimento riservato, quell'inutile montagna di cassette, valigie e persino i bauli arrivati insieme con la nonna, avevano probabilmente dato inizio al suo prestigio; e la poltrona, il tono, la voce imperiosa della vecchia, le sue domande stravaganti fatte con la più grande disinvoltura e con l'aria di non ammettere repliche, in una parola, tutta la figura della nonna diritta, brusca, autoritaria, avevano completato il generale senso di reverenza verso di lei. Durante la...

4. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник)

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Часть текста: alle otto del mattino quando il consigliere titolare Jakòv Petrovic' Goljadkin si svegliò da un lungo sonno, fece uno sbadiglio, si stiracchiò e aprì finalmente del tutto gli occhi. Per due minuti, però, rimase disteso immobile nel suo letto come un uomo non completamente certo di essere sveglio o di dormire ancora e se tutto ciò che gli capita intorno sia realtà o non piuttosto la continuazione di un fantastico sogno. Ma ben presto i sensi del signor Goljadkin ripresero a cogliere, più chiare e più precise, le consuete, abituali impressioni. Le affumicate pareti verde sporco della sua stanzetta lo guardarono familiarmente, il comò di mogano, le sedie finto mogano, la tavola dipinta di rosso, il divano alla turca d'incerata rossa a fiorellini verdognoli e, ancora, il vestito di cui in gran fretta si era liberato la sera prima e che aveva buttato malamente sul divano. Infine una grigia giornata autunnale, cupa e sporca, fece capolino nella stanza attraverso i vetri appannati della finestra con un'aria così stizzita e una smorfia così acida che il signor Goljadkin non poté più avere nessun dubbio di trovarsi non in un qualche favoloso reame dall'altra parte del mondo, ma a Pietroburgo, nella capitale, in via delle Sei Botteghe, nel suo appartamentino al quarto piano di un grande palazzo. Fatta una simile importante scoperta, Goljadkin chiuse freneticamente gli occhi, quasi a rimpiangere il sogno di poco prima e a desiderare di...

5. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 4

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Часть текста: così grandioso pranzo, si concluse con un brillantissimo ballo, un piccolo ballo di famiglia tra intimi, ballo brillantissimo tuttavia per il buon gusto, l'eleganza e il decoro. Certo, io sono perfettamente d'accordo nel dire che balli di questo genere se ne vedono, sì, ma molto di rado. Serate danzanti come quelle, più simili a feste di famiglia che a balli veri e propri, possono svolgersi solo in case come, per esempio, la casa del consigliere di stato Bernadeiev. Dirò di più: ho perfino dei seri dubbi che in casa dei consiglieri di stato si possano dare simili balli. Oh, se io fossi poeta! Poeta naturalmente dell'altezza di un Omero o di un Puskin, perché con un ingegno meno elevato è impossibile farsi avanti... Se fossi poeta, dicevo, non mancherei di descrivervi, o lettori, con scintillante cromatismo e con ampie pennellate, tutto il susseguirsi degli avvenimenti di questa solenne giornata. Ma no, nel mio poema prenderei le mosse dal pranzo e in particolare mi attarderei su quell'attimo, meraviglioso e nello stesso tempo solenne, in cui fu alzata la prima coppa per brindare alla salute della regina della festa. Vi descriverei per prima cosa quegli ospiti assorbiti in quel religioso silenzio e in quell'attesa più simili all'eloquenza di Demostene che al silenzio. Poi vi descriverei Andréj Filìppovic', nella sua qualità di più anziano tra gli ospiti,...

6. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 10

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Часть текста: ben dire che gli avvenimenti del giorno prima avevano profondamente scosso Goljadkin. Il nostro eroe passò una pessima notte, cioè non riuscì assolutamente a dormire nemmeno per cinque minuti, come se qualche burlone avesse cosparso il suo letto di setole fatte a pezzetti. Passò tutta la notte in una specie di dormiveglia, girandosi da una parte e dall'altra, ora su un fianco ora sull'altro, esclamando, ansimando, prendendo sonno per un istante e dopo un istante svegliandosi di nuovo, e tutto ciò accompagnato da una strana angoscia, da confusi ricordi, da orrende visioni... in una parola, da tutto ciò che si può trovare di più sgradevole... Ora gli appariva davanti, immersa in una strana, misteriosa penombra, la figura di Andréj Filìppovic'; una figura asciutta, scontrosa, dallo sguardo freddo, crudele, con quel suo rimbrottare rigido e cortese... Ma, non appena Goljadkin cominciava ad avvicinarsi ad Andréj Filìppovic' per giustificarsi in certo qual modo ai suoi occhi, così e così, e dimostrargli che lui non era come lo dipingevano i suoi nemici, che, ecco, lui era questo e quello, e che anzi aveva, oltre alle comuni innate sue qualità, anche questo e quest'altro... ecco che appariva immediatamente la persona nota per le sue basse intenzioni e, con qualche espediente dei più stomachevoli, in un colpo solo demoliva tutte le sue iniziative e proprio lì, quasi sotto il naso di Goljadkin, diffamava energicamente la sua reputazione, calpestava nel fango il suo amor proprio e poi, senza perdere tempo, prendeva il suo posto nell'ufficio e in società. Ora...

7. Dostoevsky. Il sosia (Italian, Двойник). Capitolo 13

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Часть текста: addirittura a nugoli, a poco a poco cominciava a diradarsi, fino a cessare quasi del tutto. Il cielo cominciava a rasserenare, qua e là brillavano piccole stelle. Tutto però era fradicio, fangoso, umido e soffocante, specialmente per Goljadkin che, anche senza di ciò, stentava a tirare il fiato. Il suo cappotto zuppo d'acqua e diventato pesante lasciava penetrare in tutte le membra una tiepida, antipatica umidità e col proprio peso gli rompeva le gambe, già per conto loro molto indebolite. Una specie di brivido febbrile gli serpeggiava per tutto il corpo con un penetrante e acuto formicolìo; a causa dell'umidità si era riempito di un freddo sudore da malato, e così Goljadkin dimenticò, in questa situazione, di ripetere con la fermezza e la decisione a lui proprie la frase prediletta, cioè che quello, e tutto il resto, in qualsiasi modo probabilmente, anzi sicuramente, si sarebbe aggiustato per il meglio. "Del resto, tutto ciò, per ora, non ha alcuna importanza" aggiunse il nostro robusto eroe, che non si lasciava abbattere, asciugandosi sul viso le gocce di acqua fredda, che scendevano in tutte le direzioni dalla falda del suo cappello tondo, tanto zuppo...

8. Dostoevsky. El jugador (Spanish. Игрок). Capitulo 10

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Часть текста: grande duchesse, hecho que, ni que decir tiene, se comunicaba a los nuevos visitantes para ensalzar el alojamiento. Condujeron a la abuela,,mejor dicho, la transportaron, por todas las habitaciones y ella las examinó detenida y rigurosamente. El jefe de comedor, hombre ya entrado en años, medio calvo, la acompañó respetuosamente en esta primera inspección. Ignoro por quién tomaron a la abuela, pero, según parece, por persona sumamente encopetada y, lo que es más importante, riquísima. La inscribieron en el registro, sin más, como "madame la générale princesse de Tarassevitcheva", aunque jamás había sido princesa. Su propia servidumbre, su vagón particular, la multitud innecesaria de baúles, maletas, y aun arcas que llegaron con ella, todo ello sirvió de fundamento al prestigio; y el sillón, el timbre agudo de la voz de la abuela, sus preguntas excéntricas, hechas con gran desenvoltura y en tono que no admitía réplica, en suma, toda la figura de la abuela, tiesa, brusca, autoritaria, le granjearon el respeto general. Durante la inspección la abuela mandaba de cuando en cuando detener el sillón, señalaba algún objeto en el mobiliario y dirigía insólitas preguntas al jefe de comedor, que sonreía atentamente pero que ya empezaba a amilanarse. La abuela formulaba sus preguntas en francés, lengua que por cierto hablaba bastante mal, por lo que yo, generalmente, tenía que traducir. Las respuestas del jefe de comedor no le agradaban en su mayor parte y le parecían inadecuadas; aunque bien es verdad que las preguntas de la señora no venían a cuento y nadie sabía a santo de qué las hacía. Por ejemplo, se detuvo de improviso ante un cuadro, copia bastante mediocre de un conocido original de tema...

9. Dostoevsky. El jugador (Spanish. Игрок). Capítulo 9

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Часть текста: en presencia del Oberkellner, que había salido al encuentro de una destacada visitante que llegaba con tanta bulla y alharaca, acompañada de su propia servidumbre y de un sinfín de baúles y maletas, sentada como reina en su trono estaba... la abuela. Sí, ella misma, formidable y rica, con sus setenta y cinco años a cuestas: Antonida Vasilyevna Tarasevicheva, terrateniente y aristocrática moscovita, la baboulinka, acerca de la cual se expedían y recibían telegramas, moribunda pero no muerta, quien de repente aparecía en persona entre nosotros como llovida del cielo. La traían, por fallo de las piernas, en un sillón, como siempre en estos últimos años, pero, también como siempre, marrullera, briosa, pagada de sí misma, muy tiesa en su asiento, vociferante, autoritaria y con todos regañona; en fin, exactamente como yo había tenido el honor de verla dos veces desde que entré como tutor en casa del general. Como es de suponer, me quedé ante ella paralizado de asombro. Me había visto a cien pasos de distancia cuando la llevaban en el sillón, me había reconocido con sus ojos de lince y llamado por mi nombre y patronímico, detalle que, también según costumbre suya, recordaba de una vez para siempre. "Y a ésta -pensé- esperaban verla en un ataúd, enterrada y dejando tras sí una herencia! Pero si es ella la que nos enterrará a todos y a todo el hotel! Pero, santo Dios, qué será de nuestra gente ahora? qué será ahora del general? Va a poner el hotel patas arriba! " -Bueno, amigo, por...

10. Dostoevsky. The Gambler (English. Игрок). Chapter IX

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Часть текста: arrived borne aloft in an armchair (her mode of conveyance for the last five years), as brisk, aggressive, self-satisfied, bolt-upright, loudly imperious, and generally abusive as ever. In fact, she looked exactly as she had on the only two occasions when I had seen her since my appointment to the General's household. Naturally enough, I stood petrified with astonishment. She had sighted me a hundred paces off! Even while she was being carried along in her chair she had recognised me, and called me by name and surname (which, as usual, after hearing once, she had remembered ever afterwards). "And this is the woman whom they had thought to see in her grave after making her will!" I thought to myself. "Yet she will outlive us, and every one else in the hotel. Good Lord! what is going to become of us now? What on earth is to happen to the General? She will turn the place upside down!" "My good sir," the old woman continued in a stentorian voice, "what are you standing THERE for,...

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